
Anche se si è sempre alla ricerca, di fiori e piante particolari, il giardino più bello, resta sempre quello composto, da fiori naturali. E ancora meglio, se selvatici. Sono gli unici, in grado di creare, vaste zone del terreno, variopinte, e sempre diverse, tra di loro. Per cui, imparare a coltivarli, è importante.
Quando seminare i fiori selvatici
Sicuramente, il periodo migliore è quello dell’autunno. E’ l’unico modo, per potere andare incontro ad una fioritura precoce. Il consiglio, è quello di attendere, sempre la fine di una forte gelata, cosi da non rallentare il processo. E per vedere, i fiori germogliare, nel corso della primavera, senza nessun tipo di ritardo.

Nel caso in cui, il luogo in cui si vive è mite, si può anche pensare di piantare i fiori in estate. Sempre ammesso, che ci siano anche le piogge. La siccità, non è amica di queste piante, e rischia di bloccare lo sviluppo dei germogli. Per cui, è il caso di tenerne conto.
Infine, ci sono degli esperti del settore, che considerano la primavera, come il momento migliore. La semina, deve avvenire, dopo la fine di un periodo di freddo: i semi, vanno messi, dopo che il terreno è stato preparato. Per potere evitare, anche la formazione delle erbacce, che rischiano di soffocare i fiori.
Quali sono i migliori fiori selvatici?
Partiamo dal presupposto, che i migliori fiori selvatici, sono sempre quelli annuali. Hanno la capacità, di fiorire velocemente. Fanno cadere i loro semi, e poi muoiono, quando il clima diventa troppo secco, o anche freddo. Tutto cambia, in base alle condizioni climatiche, che ci sono nel luogo in cui si vive.

Tante volte, si tratta di fiori spontanei, che riescono a rilasciare, anche una volta morti, i semi, per fare nascere e crescere, i fiori nel corso dell’anno successivo. Papaveri, fiordalisi e cosmee: sono un valido esempio, di fiori annuali, che agiscono proprio nel modo in cui abbiamo appena spiegato.
Poi, ci sono i fiori perenni, che hanno un sistema di radici. Possono durare anche per decenni, e riuscire a crescere ogni anno in misura maggiore. Mentre, i fiori biennali, germogliano solo per una stagione, ma vengono uccisi dal gelo, e non germogliano nella stagione successiva. Germogliano, in primavera, visto che sono fiori spontenei.
Come preparare il terreno?
Per piantare i fiori di campo, si può usare qualsiasi tipologia di terreno. Sempre, salvo, che il terreno stesso non sia sterile. Il dettaglio da controllare sempre, è la presenza di erbacce: queste rischiano di soffocare, anche i fiori di campo, e non farli crescere, nel modo giusto. E poi, si prosegue.

Un passaggio importante, è quello di dissodare il terreno: si devono scavare delle piccole buche, usando un sistema manuale, o anche una motozappa. La profondità, non deve essere esagerata, basta solo andare, ad una profondità sufficiente, per rimuovere quelle che sono le vecchie radici. Senza, andare troppo a fondo. Ed è perfetto.
Il consiglio, è quello di eliminare l’erba e le erbacce. E magari lasciare, solo una piccola parte, nella zona interessata. Cosi, per potere dare un aspetto di prateria naturale. I fiori di campo, devono sempre essere in misura maggiore: è questa la cosa da tenere a mente, e anche quello che si vuole ottenere.
Per concludere
Scegliere una posizione soleggiata: è sempre bene, cercare di piantare questo fiori, in una zona in cui ci sta il sole. E magari anche, in cui sono presenti delle caratteristiche naturali, come massi, o anche un bosco nelle vicinanze. Cosi, per migliorare l’aspetto del prato, o anche del giardino, che si sta creando.

Fertilizzare con attenzione: i fiori selvatici crescono da soli, senza il bisogno di tante cure. Nel caso in cui, si voglia usare il concime, la cosa migliore da fare, è usare quello che dentro, ha poco azoto. O che quantomeno, sia formato, da un basso contenuto, di questa sostanza, cosi da non esagerare.
Per la semina, il segreto è quello di dividere i semi a metà. E poi: scegliere una giornata senza vento, per seminare. Visto, che in caso contrario, potrebbe essere complicato, gestire la posizione dei semi stessi. Il vento, li potrebbe spostare, senza capire, dove vanno poi a finire. E quindi, non avere un raccolto fatto bene.