Attenzione! Questa pianta minaccia i nostri giardini: la lista si allunga ancora

Negli ultimi anni si è assistito in Italia a un significativo aumento di specie vegetali non autoctone invasive per giardini e spazi verdi. Questa piante sono capaci di adattarsi facilmente alle nuove condizioni climatiche e ambientali competendo con le specie autoctone e alterando gli equilibri ecologici. La loro diffusione invasiva rappresenta una minaccia per la biodiversità.

Specie invasive in Italia

Una delle specie più invasive e problematiche per giardini e spazi verdi è l’ailanto altissimo, noto comunemente anche come albero del paradiso. Originario dell’Asia, si è diffuso anche in Italia dando luogo a colonie nelle aree rurali ma anche urbane. La sua capacità di crescere velocemente e la capacità di inibire la crescita delle piante circostanti lo rende un problema.

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L’ailanto altissimo è particolarmente invasivo e mostra molta resistenza anche all’estirpazione. Un’altra specie che preoccupa per gli stessi motivi è l’Ambrosia artemiifolia comune. Si tratta di una pianta originaria del Nord America, altamente allergenica per la grandissima quantità di polline che produce e la sua presenza è stata segnalata in alcune regioni del nord Italia.

Un’altra specie che desta preoccupazione è la Gunnera tinctoria, detta anche rabarbaro gigante, dal carattere fortemente invasivo e che si sta diffondendo in Italia. Originaria del Sud America, questa specie è arrivata nel nostro paese come pianta ornamentale ma la sua capacità di creare colonie e di inibire la crescita di altre piante la rende una minaccia per la biodiversità.

L’impatto delle specie invasive

Le specie considerate invasive possono avere impatti notevoli sugli ecosistemi locali perché vanno ad alterare gli equilibri e le dinamiche tra le piante, minacciando la biodiversità esistente. Ad esempio, l’ailanto altissimo può alterare la composizione del suolo, influenzando così la capacità di crescita delle piante circostanti. La forza delle sue radici può compromettere la stabilità di altri alberi.

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Dal punto di vista della salute pubblica, la presenza di Ambrosia comune rappresenta una seria preoccupazione perché il suo polline è altamente allergico e ne produce in grande quantità causando congiuntiviti, riniti, asma e altri disturbi respiratori nelle persone più sensibili. La sua diffusione causa problemi quindi di salute pubblica per sempre più persone.

Anche la Gunnera tinctoria può avere diversi impatti significativi, soprattutto nelle zone umide. Questa pianta ha la capacità di formare fitti tappetti tanto da ostacolare il normale flusso delle acque e da compromettere l’habitat delle specie acquatiche che non hanno modo di crescere e vivere normalmente. La sua massiccia presenza è un problema anche per l’uomo.

Come gestire queste specie invasive

La gestione delle specie invasive è un problema prioritario e richiede un approccio che preveda prevenzione e controllo e, quando possibile, l’eliminazione. E’ essenziale controllare la diffusione di queste specie aliene e i ntervenire prontamente per limitarne l’espansione. Occorre sensibilizzare le persone comuni sui rischi e di limitare la coltivazione nei giardini.

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In molti paesi europei le autorità competenti hanno già vietato la vendita e la coltivazione di alcune specie invasive che sono classificate in una apposita lista nera. Allo stesso modo, alcune regioni italiane hanno introdotto delle limitazioni sull’ailanto altissimo e la Gunnera tinctoria al fine di contenerne l’espansione.

Il giardinaggio consapevole e informato gioca un ruolo essenziale nella limitazione delle specie vegetali invasive. La scelta di piante che siano compatibili con l’ambiente circostante e con la biodiversità presente è fondamentale per la conservazione degli stessi, riducendo il rischio che le specie esotiche e non autoctone sfuggano al controllo, mettendo a rischio la sopravvivenza delle altre piante.

Per concludere

In conclusione, la diffusione di specie vegetali non autoctone e invasive rappresenta un pericolo crescente per giardini e spazi verdi in Italia, ma anche per le aree urbane poiché la biodiversità è sotto costante minaccia. Per proteggere gli ecosistemi locali occorre limitare il più possibile la diffusione di tali specie attraverso misure preventive e una gestione attenta.

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La sensibilizzazione sui rischi delle persone comuni, la regolamentazione per legge del commercio di tali piante e la promozione di pratiche di giardinaggio sostenibili e consapevoli sono tasselli fondamentali per limitare la diffusione di piante aliene e invasive in Italia come l’ailanto altissimo, l’Ambrosia comune e la Gunnera tinctoria.

Tutti noi possiamo contribuire attivamente evitando di piantare nei nostri giardini e spazi verdi specie esotiche potenzialmente invasive e disturbarti per gli equilibri e le dinamiche degli ecosistemi locali e per la biodiversità, prediligendo specie autoctone da piantare all’esterno di casa e segnalando prontamente alle autorità competenti la presenza di piante sospette.

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