Coltivare l’orto in cassone: i 3 errori che tutti fanno (e come evitarli)

La possibilità di cimentarsi nella preparazione dell’orto direttamente da soli, in un pezzo di terra che altrimenti verrebbe lasciato completamente inutilizzato e alla fine quello che dovremmo fare tutti, per migliorare intanto il rapporto con ciò che mangiamo ma anche per rendere più accurata la nostra conoscenza con quello che mettiamo a coltura.

La coltivazione

Coltivare è un’arte vera e propria, che si tramanda ormai da generazione in generazione. E’ quello che tutti noi vorremmo si trasformasse in un modo come un altro intanto per occupare il tempo morto, ma anche per poterci cimentare in un risparmio che parta dalla terra, ovvero dalla prima fonte di sostentamento di cui l’uomo si è sempre preoccupato.

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E’ quello che in pratica ci ha sempre messo tutti nella condizione di avere a disposizione davvero tutto quello che è necessario per lavorare e per avere tutto quello che ci occorre. un sostentamento che altrimenti non avremmo mai avuto e di cui avremmo mai potuto godere, in modo particolare solo coltivando.

Ecco che quindi tutto quello che facciamo diventa un passo rivolto ad acquisire competenze che in caso non avremmo, ma sempre partendo dal presupposto che c’è un inizio e che questo spesso dipende soprattutto dalla chiara volontà non solo di partire ma anche di imparare qualcosa di nuovo che dipenda da noi.

L’orto in cassone: di che si tratta?

Quando parliamo di orto in cassone, facciamo riferimento a una tecnica che ci mette nella condizione di puntare alla realizzazione di un orto, ma rialzato: una soluzione questa molto richiesta e molto cercata, pratica e accessibile a tutti e per ovvie ragione anche maggiormente adatta a chi cerca un controllo sul terreno.

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Ci sono numerosi vantaggi che fanno capo a questa nuova tecnica e si tratta in particolar modo di migliorare per cominciare il metodo che si adotta per irriga il campo. Infatti, hai un orto che è più accessibile, più alla tua altezza insomma, con la garanzia di non faticare troppo quando cominci a lavorarci sopra.

Inoltre, è una soluzione che si adatta facilmente a qualunque condizione, perché risulta infatti molto versatile, e quindi la puoi adoperare tanto a terra, quanto in un terrazzo dentro quei grandi vasi che servono proprio per migliorare una coltivazione che altrimenti sarebbe davvero elementare e troppo superficiale. E’ un rimedio comodo ed efficace.

Cosa si sbaglia? I 3 errori più comuni

Capita che, per quanto si tratti di una tecnica molto diffusa e tanto adoperata, ad un certo punto, questa diventi difficile da gestire, e il motivo è molto chiaro: stai sbagliando qualcosa nell’approccio con il terreno e con il tipo di coltivazione che stai eseguendo. Ecco allora nel dettaglio di cosa sto parlando.

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Il primo errore è quello di scegliere il terreno sbagliato. Se l’uso del cassone lo destini al terreno devi anche capire che il tipo di terriccio deve essere ben calcolato, puntando su quello che risulta essere il migliore sulla piazza per l’uso che in particolare modo devi farne tu.

Un buon orto in tal senso deve essere un mix arioso, composto nella fattispecie da 50% di terriccio di qualità, un altro 30% deve essere composto da concime naturale per lo più maturo e infine calcola il 20% finale con fibra di cocco, che aiuta sicuramente il terreno a restare particolarmente sano.

Gli altri due errori frequenti

Un altro errore è relativo al drenaggio. Lo sai, l’acqua è quello che non deve mai mancare alla terra, soprattutto se hai intenzione di produrre tanto e soprattutto bene. Ma quello che devi assolutamente evitare è il ristagno d’acqua, a maggior ragione che con un piano rialzato la sua gestione dovrebbe venirti molto meglio.

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Ricordati che, ed è l’errore numero tre, non puoi sempre piantare tutto quello che vuoi. Se consideri che purtroppo lo spazio è molto poco, puoi optare sempre per ortaggi che intanto non ti affollino la linea di produzione e non puoi nemmeno pretendere grandi cose, soprattutto produzioni continue e per tutte le stagioni.

Insomma, tenendo conto che si tratta di una linea evolutiva di ciò che oggi noi consideriamo produzione agricola, è chiaro che questa innovazione qualche miglioramento potrebbe davvero portarcelo a raggiungere. Ma bisogna attenzionare questi tre errori frequenti e cercare di non farli verificare con frequenza per un orto che sia sempre al top, anche se con il cassone.

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