
Proteggere le taccole dai parassiti e qualcosa che richiede attenzione continua, ma non per forza diventa un lavoro impossibile. Serve a occhio, costanza e un po’ di esperienza, che spesso si fa sbagliando. Uno degli errori più comuni è pensare che basta intervenire quando si vede il danno. In realtà , molto si gioca in anticipo, prima ancora che il problema si presenti davvero. Meglio pensarci subito.
Tutto parte dalla scelta dei semi
Una delle prime cose da fare è scegliere bene i semi. Meglio evitare quelli recuperati a caso scambiati senza sapere da dove vengono. I semi certificati, anche se costano un po’ di più, offrono una garanzia in più contro malattie già presenti. Può sembrare un dettaglio, ma partire da un materiale pulito fa una grande differenza lungo tutta la stagione.

Altro punto da non sottovalutare: la rotazione delle colture. Le taccole, come altri legumi, non andrebbero piantate sempre nello stesso posto. Cambiare zona ogni due o tre anni aiuta parecchio, perché i parassiti specifici non trovano sempre il loro ospite preferito. In pratica si spezza il loro ciclo vitale. Anche il terreno ne beneficia, più ossigenato e meno stressato.
Quando si nota una pianta che cresce male o mostra segni strani – foglie gialle, buchi, macchie – non bisogna pensarci troppo: va tolta subito. Lasciarla lì per vedere come va è rischioso. Alcuni parassiti si diffondono in fretta e non fanno distinzioni. Meglio sacrificare una pianta che perderne 10 nel giro di pochi giorni.
Come pulire l’orto per evitare le malattie
L’igiene dell’orto spesso passa in secondo piano, ma un impatto concreto. Dopo la raccolta, importante togliere tutti i residui di piante vecchie. E detriti diventano rifugio perfetto per insetti e funghi. A volte basta un pezzo di fusto dimenticato per far ripartire tutto da capo la stagione successiva. Anche tenere l’erba bassa attorno alle file aiuta parecchio.

Osservare le piante ogni due o tre giorni permette di intervenire prima che i danni diventino evidenti. Non servono attrezzi complicati. Basta guardare bene sotto le foglie, dove si annidano le uova, o controllare se ci sono formiche, spesso segno che ci sono anche afidi. Il monitoraggio è noioso, ma chi lo salta se ne accorge dopo, quando è troppo tardi.
Un modo semplice per iniziare a capire se ci sono insetti a usare trappole fai da te, con bottiglie di plastica e birra, oppure foglia adesivi gialli. Non risolvono tutto, ma permettono di farsi un’idea della presenza e della quantità di certi insetti. Se i numeri sono bassi, si può ancora evitare l’uso di prodotti forti.
I rimedi naturali da considerare
Tra i rimedi naturali, il macerato d’ortica resta uno dei più usati. Non è miracoloso, ma tenuto in frigo e spruzzato al momento giusto, può tenere a bada diversi insetti. L’odore pungente non piace a molti parassiti. Inoltre, fornisce anche un minimo di nutrimento alle foglie. Va preparato bene però, altrimenti puzza e basta.

Anche il sapone di Marsiglia sciolto in acqua è utile, soprattutto contro afidi e cocciniglie. La miscela soffoca gli insetti e li stacca dalle piante. Va spruzzata la sera, per evitare che il sole bruci le foglie. Attenzione però non esagerare: troppo a schiuma può rovinare la pellicola protettiva naturale delle foglie.
L’olio di neem, anche se non è una pozione magica, funziona su molti parassiti. Agisce lentamente ma in modo costante, alterando il ciclo riproduttivo degli insetti. Non fa male agli impollinatori se usato con cura. Lascia un odore particolare, ma col tempo ci si fa l’abitudine. È utile anche in fase preventiva, non solo quando c’è già il problema.
Le piante da piantare vicino alle taccole
Piantare aglio cipolla attorno alle file di taccole è un trucco antico. Il loro odore forte tende a confondere o allontanare certi insetti. Stessa cosa con la menta, che funziona da repellente per alcuni parassiti. Non risolve tutto, ma crea una barriera naturale. Inoltre, sono piante utili anche in cucina, quindi non si spreca nulla.

Se tutto il resto non basta, si può ricorrere a prodotti chimici. Ma solo come ultima scelta. Insetticidi e fungicidi devono essere usati in modo mirato, seguendo le dosi. Serve leggere etichette e rispettare i tempi di carenza. Un errore in questa fase può rovinare il raccolto danneggiare chi lo consuma.
Infine, ci sono accorgimenti generali che rafforzano le piante e le rendono meno vulnerabili. Reti leggere possono evitare l’ingresso degli insetti più grossi. L’irrigazione va fatta con misura: di troppa acqua favorisce malattie fungine. Anche la concimazione va equilibrata. Troppo azoto rende le piante più verdi ma anche più tenere, e quindi più appetibili ai parassiti.