Prezzemolo: come riconoscere le carenze nutritive

Il prezzemolo è una delle piante erbacee più comunemente utilizzate in ambito culinario, improntata specialmente come spezia o condimento, ed è anche molto presente negli ambiti effettivi di tipo officinale, nonchè come parziale ricostituente. Viene anche spesso considerato un ottimo integratore in caso di carenze nutrizionali. A cosa fa bene questa pianta così diffusa?

Da dove viene?

Difficile tracciare chiaramente un percorso origini del prezzemolo che è sicuramente un tipo di vegetale di tipo spontanei e sempreverde che si sviluppa da millenni in aree molto disparate, mediamente miti e temperate. Nell’inforiscenza e nelle foglie sono sviluppati e sono ricavati effettivi quanto numerosi piatti e piatanze molto disparate, ed è anche abbastanza facile da coltivare.

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In Occidente quanto in Oriente il prezzemolo mantiene una grande diffusione anche nelle preparazioni di tipo medicamentoso, ed anche al giorno d’oggi sono riconosciute diverse proprietà, specialmente di tipo antiossidante ed antibatterico ma anche come vero e proprio ricostituente. L’aroma ed il sapore di questa pianta può non piacere, ma viene attenuato da qualsiasi forma di cottura.

I vari gruppi di vitamine lo rendono un utile alleato contro la sensazione di “scarica” e di stanchezza, altresì molto comune viene impiegato per aumentare la velocità del metabolismo, quindi in caso di stitichezza ma anche di inappetenza, facendo quindi da stimolante. Presenta elementi come flavonoidi che migliorano l’efficacia contro i radicali liberi.

Proprietà: a cosa serve?

Le proprietà sono interessanti, e sono più che sufficienti per integrare il prezzemolo nelle abitudini quotidiane di tipo culinario: la sua duttilità è riconosciuta tanto da coniare modi di dire che equivalgono all’utilizzo di questa erba mediterranea, che difficilmente “stona” in modo negativo se impiegato sia con altri ortaggi ma anche con vari tipi di carne.

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Decisamente utile per ridurre la presenza di colesterolo alto, se in quantità sufficienti (in quanto dispone di una buona presenza di potassio tra i principali sali minerali), inoltre vari studi evidenziano la presenza importante nella lotta contro l’ipertiroidismo. Infine ha indubbie proprietà calmieranti in merito a diverse condizioni di tipo cutaneo come ad esempio gli sfoghi.

Molto importante è la presenza della vitamina K, che è fondamentale per lo sviluppo di una circolazione sanguigna di livello e per preservare la capacità coaugulanti. Va naturalmente evitato un consumo eccessivo: il prezzemolo ha un sapore abbastanza forte quindi è difficile esagerare, di contro può essere utile restare entro i 30 grammi al giorno. E’ inoltre a parità di peso, molto più ricco di ferro degli spicaci.

Effetti collaterali

Il prezzemolo al netto di alcune intolleranze ed allergie, è tendenzialmente innocuo: quasi tutte le reazioni di tipo allergico si manifestano già con il contatto cutaneo quindi con la pelle. Tuttavia quantità eccessive possono essere problematiche anche per chi non soffre di alcun tipo di intolleranza di sorta. Eccedendo infatti si possono manifestare alcune problematicità.

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Problemi epatici ed anemia in particolare, dato il forte impatto che questa pianta ha sulla condizione della circolazione sanguigna ma anche un accelleramento del metabolismo oltre l’utile. Quindi necessità più frequente del normale di andare in bagno.
In alcuni casi anche diverse tipologie di medicinali possono impattare negativamente in merito al consumo di prezzemolo.

In relazione al peso, è sempre utile aggiungere anche una ridotta quantità di questo elemento alla propria dieta quotidiana, se non altro perchè riesce ad avere un effetto positivo anche in virtù di piccole quantità, in particolare nell’ambito dell’inappeteneza, sia da fresco che da secco oltre che da surgelato, mantiene buona parte delle proprietà.

E’ velenoso?

Diverse fonti antiche quanto moderne parlano di piante di prezzemolo velenoso. Ma è vero? In parte si ma si tratta i varietà specifiche e selvatiche, che non sono adibite al consumo tradizionale. Quindi, se restiamo in una quantità limitata, come detto, si tratta di un consumo prevalentemente sicuro, anzi da consigliare,

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Ciò che però può essere velenoso è il seme del prezzemolo specialmente se non “fresco”, si tratta di qualcosa di estremamente difficile da consumare essendo mediamente coriaceo e poco saporito. Consumando il seme del prezzemolo possono svilupparsi dolori intercostali e muscolari ma anche nausea e vomito, oltre ad altri sintomi tipici dell’intossicazione.

Parecchio utilizzato lo è anche in ambiti cosmetici, sia all’interno di vari prodotti come ingrediente principale o secondario ma anche direttamente, a mo di impacco sulla cute oppure in relazione a specifiche parti del corpo, anche a causa di una facile assimilazione da parte del nostro organismo che può godere facilmente delle sue buone proprietà.

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